Me lo sono sentito dire tante volte: dimostro meno della mia età. E non serve a niente che mia madre mi dica che un giorno “un mi parrà i’ vero” (per tradurre impropriamente dal toscano, ne sarò contenta). Perché non è tanto per il fisico. È il viso che ha mantenuto tratti dolci e delicati. Niente angoli smussati. Gli occhi da cerbiatto.
Come dice sempre la mia amica Viky, da vecchie sembreremo delle bambine con le rughe.
Stavo pensando a questo, ieri sera, mentre guardavo “Il diavolo veste Prada” e sbavavo sulle scarpe, sulle borse e sui cappotti (oh-mio-dio il cappotto bianco!) di quella fortunella di Anne Hathaway. Poi mi sono ricordata di una cosa che mi è successo qualche anno fa. Ero andata nella soleggiata Rimini per assistere ad un contest di hip-hop. Era maggio e più che la danza mi interessava raccogliere i primi raggi dell’estate sdraiata su un lettino. Così mi ritrovai al bar di uno stabilimento balneare.
Al tavolo accanto al mio, due donne sulla cinquantina, le tette gonfie come palloni e la pelle tirata e avvizzita dalle frequenti visite alle Lampados.
Il cameriere si avvicina, pronto a prendere l’ordinazione.
E rivolgendosi alla bionda, o meglio a quella evidentemente finta-bionda: “buongiorno signora, è pronta per ordin…”. Non fa nemmeno in tempo a finire la frase che lei fa, con un’espressione a metà fra lo stizzito e il sensuale: “signorina!”.
Signorina.
Ma come…sembri una Sansweet!
Così, come al solito, mi sono messa a pensare. Questa distinzione signorina-signora dev’essere un residuo dei tempi in cui si era soliti mettere un confine fra la donna non sposata (poverina) e quella ormai felicemente coniugata. Quindi, se a vent’anni avevi marito e figli a carico eri già una signora.
Ma guarda che strano, e io che ho sempre pensato che andasse più in base all’età. Quando, a un campo estivo, un bimbetto mi ha preso per meno e mi ha chiamato signora, mi sono sentita letteralmente gelare il sangue.
“Signora a chi!?”.
E poi come al solito, l’altra faccia della medaglia. Com’è che nessuno si è mai preso la briga di distinguere fra signore-signorino? Un uomo non sposato non è un signorino. È semplicemente se stesso, il signor taldeitali.
Perché per me dev’essere diverso?
Allora spero che mi chiameranno signora quando avrò l’aspetto di quella bambina con le rughe. E se sarò “single” (prima era zitella, per lo meno ora è single) a 70 anni non sarò una signorina.
Sarò io.
Semplicemente Lei.
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signorina, signora... ma che differenza c'è... anche se ti chiamano signora è solo un modo di rivolgersi con rispetto io non le capisco queste sottigliezze... e comunque titta te sei bella così come sei...niky
RispondiEliminaE te sei speciale. Ti voglio bene*
RispondiEliminami dispiace,ma anche questo è noioso.
RispondiElimina@Anonimo: probabilmente non ti piace il mio modo di scrivere. Il bello è anche questo. Se il mio blog non ti piace la rete è grande...altrimenti torna a trovarmi, magari trovi qualcosa che non ti annoia.
RispondiElimina:-) un saluto
scrivi davvero molto bene :)
RispondiEliminaero in giro per la rete a cercare argomentazioni sul tema signora/signorina perchè è un po' controverso... anche a me quando i bambini mi chiamano "Signora" mi vengono i brividi, però allo stesso tempo quando ricevo e-mail o lettere formali e scrivono Signorina è come se mi dessero della bambinetta solo perchè ho 22 anni e mi mancassero di rispetto...
mh muble muble... difficile arrivare a una conclusione!!
complimenti ancora per il blog!!
Cia'
@miana: grazie mille per i complimenti!
RispondiEliminaSono nella tua stessa situazione. Anch'io ho 22 anni e il problema di trovarmi a essere presa poco in considerazione per via della mia età. A volte mi è successo. Ma mi è successo anche che dopo essere riuscita a dimostrare quanto valgo le stesse persone si siano ricredute.
Per ora il mio "signorina" me lo tengo stretto, alla faccia dei maligni. Quelli non mancano mai.
Spero di rivederti presto da queste parti!