Sono una ragazza. E l’adoro. Non vorrei mai essere un uomo. Non che abbia qualche tipo di avversione verso di loro- niente di più falso!- ma mi diverto troppo così. Mi piacciono i vestiti svolazzanti, le scarpe col tacco alto, il costume a due pezzi, anche le confezioni colorate degli assorbenti. Ma soprattutto adoro quel groviglio di pensieri che è la mia testa. I miei sogni, le lacrime che devo scacciare quando mi arrabbio, il mio modo tutto particolare di attraversare la vita, non li cambierei per niente al mondo.
E non potrei neppure fare a meno dei sorrisi che scambio con un bambino che mi saluta da una macchina e del sorprendermi ogni volta che mi ritrovo a guardare in alto e mi ricordo che in cielo ci sono le nuvole
“Siamo donne. Oltre alle gambe c’è di più”. Eccome se c’è. E per una volta, lasciando da parte per un momento l’aspetto intellettuale, che non ho dubbi nel definire meraviglioso, mi voglio concentrare su quello fisico. Perché non c’è niente da fare. Le donne sono più belle degli uomini. Di quella bellezza pulita ed armoniosa che non si ritrova che in natura. Le linee morbide e sinuose. Il segno della vita, le mani delicate, il peso del seno. Quel movimento morbido che scolpisce i capelli, corti o lunghi che siano, e che non si ritrova in un nessun uomo.
E forse è proprio per questo che a noi l’uomo, quell’essere così diverso da noi, già solo a guardarlo, piace così tanto. Per essere chiara, non sono una che inneggia a “l’omo ha da puzzà”, però quel tocco di brutalità a me non dispiace, anzi. Per lo meno, nel mio uomo. Non sono attratta da ragazzi dalla figura esile e magrolina. Mi piacciono spalle larghe e una schiena che sembra un’autostrada a tre corsie. L’“uomo toro”, come lo chiama la mia amica Elena. Non si può proprio dire che sia una da Orlando Bloom. Sono una ragazza da Clive Owen.
L’unico momento in cui mi piacerebbe essere un uomo sarebbe per poter provare quel senso di protezione nei confronti della mia donna. Mamma, figlia, sorella, amata che sia. Perché l’istinto della mamma, della chioccia, è sicuramente più conosciuto. Direi proverbiale. Non ho mai sentito parlare dell’istinto materno, appunto, del gallo cedrone. Eppure c’è. Ed é potente. È quello che li vuole far essere all’altezza della compagna, che li fa preoccupare se guadagnano meno di lei (non può essere solo orgoglio…) e che da piccoli li porta a picchiare il vicino di banco che offende una donna della sua famiglia. Guai poi a chi tocca la mamma. Ma questa è tutta un’altra storia. Prima dicevo che c’è un solo motivo per cui mi piacerebbe essere un uomo. Non era del tutto vero. Mi piacerebbe anche poter fare pipì senza farne una questione di stato.
E non potrei neppure fare a meno dei sorrisi che scambio con un bambino che mi saluta da una macchina e del sorprendermi ogni volta che mi ritrovo a guardare in alto e mi ricordo che in cielo ci sono le nuvole
“Siamo donne. Oltre alle gambe c’è di più”. Eccome se c’è. E per una volta, lasciando da parte per un momento l’aspetto intellettuale, che non ho dubbi nel definire meraviglioso, mi voglio concentrare su quello fisico. Perché non c’è niente da fare. Le donne sono più belle degli uomini. Di quella bellezza pulita ed armoniosa che non si ritrova che in natura. Le linee morbide e sinuose. Il segno della vita, le mani delicate, il peso del seno. Quel movimento morbido che scolpisce i capelli, corti o lunghi che siano, e che non si ritrova in un nessun uomo.
E forse è proprio per questo che a noi l’uomo, quell’essere così diverso da noi, già solo a guardarlo, piace così tanto. Per essere chiara, non sono una che inneggia a “l’omo ha da puzzà”, però quel tocco di brutalità a me non dispiace, anzi. Per lo meno, nel mio uomo. Non sono attratta da ragazzi dalla figura esile e magrolina. Mi piacciono spalle larghe e una schiena che sembra un’autostrada a tre corsie. L’“uomo toro”, come lo chiama la mia amica Elena. Non si può proprio dire che sia una da Orlando Bloom. Sono una ragazza da Clive Owen.
L’unico momento in cui mi piacerebbe essere un uomo sarebbe per poter provare quel senso di protezione nei confronti della mia donna. Mamma, figlia, sorella, amata che sia. Perché l’istinto della mamma, della chioccia, è sicuramente più conosciuto. Direi proverbiale. Non ho mai sentito parlare dell’istinto materno, appunto, del gallo cedrone. Eppure c’è. Ed é potente. È quello che li vuole far essere all’altezza della compagna, che li fa preoccupare se guadagnano meno di lei (non può essere solo orgoglio…) e che da piccoli li porta a picchiare il vicino di banco che offende una donna della sua famiglia. Guai poi a chi tocca la mamma. Ma questa è tutta un’altra storia. Prima dicevo che c’è un solo motivo per cui mi piacerebbe essere un uomo. Non era del tutto vero. Mi piacerebbe anche poter fare pipì senza farne una questione di stato.
Clive..quel poster di due anni fa che stava affisso ad ogni fermata degli autobus era l'unica cosa che mi spingeva ad andare all'università!*G
RispondiEliminaVogliamo parlare del caffè col bacio perugina e le praline al cioccolato...?!
RispondiEliminaXD..grandissime!*G
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