Ci sono notti in cui sei esausto e ti addormenti appena sfiorato il letto. Ci sono notti in cui, con un libro in mano, sprofondi la testa nel cuscino e fai fatica a voltare le pagine. Resisti finché puoi, poi, con quell’accenno di mal di testa, fai appena in tempo a spegnere la luce. E poi ci sono quelle notti in cui proprio non riesci a dormire. Più ti sforzi, più non ce la fai. Allora ti giri da una parte, poi dall’altra. Poi ti passa per la mente così, quasi per sbaglio, di alzarti e magari di metterti a fare qualcosa che durante la giornata non sei riuscito a fare. Ma è solo un pensiero buttato lì, evanescente, che nemmeno avevi preso seriamente in considerazione. Così rimani lì, gli occhi chiusi. Prima provi a buttarli indietro, poi in avanti. Una roba che a cercare di spiegarla il risultato non è molto convincente.
Poi succede. Lo senti: ti stai addormentando. Ed è un momento da sogno, un misto fra un lento svenimento e una momentanea perdita di conoscenza. Ti ci lasci cullare e lo senti salire, come un orgasmo. Senti che i sensi ti abbandonano e che sei in balia di quella parte di te che, a parer mio, di cose ne sa parecchie. Perché di notte, quando dormi, tutto ti sembra –issimo. Tutto troppo semplice o tutto troppo complesso. Di notte escono fuori tutte le tue paure, le tue ansie più profonde, ma anche quei buoni propositi che spariscono al primo raggio di sole. E se piove o nevica svaniscono lo stesso. Cose del tipo: "da domani sarà tutto diverso"
. Ma poi non cambia mai niente. Ma solo il fatto di interrogarsi, di riuscire a portarsi dietro anche solo un brandello di quella sensazione per me è importante, anzi fondamentale. È un po’ la coda dei sogni, come quella delle stelle cadenti. Appare un attimo in cielo, poi se ne va. Eppure sai che è stata lì. E più che la stella è la scia che ti piace. Se vedessi cadere un puntino non farebbe lo stesso effetto.
Questa sera per me è così. Forse è colpa del caldo, forse è l’idea per un nuovo racconto che mi si è stabilita in testa e non vuole proprio saperne di andarsene. Allora smetterò di oppormi e lascerò che il sonno mi porti via pian piano, quando gli farà più comodo.
Allora buonanotte, nella speranza di un orgasmo di sonno e di gustarmi un po’ la mia stella cadente.
ci credo che poi ti addormenti..quelle come noi,Dio che disastro..quelle con un paio d'ali attaccate in testa, quelle che pensi una cosa..cazzo fila!!ma poi eccola..ne arriva un'altra a farti un grasso nodo e allora è un bel casino..se andiamo a dormire attorcigliate nei nostri pensieri rischiamo di svegliarci in un'altra dimensione..e chi ci recupera titta?? gli universi che attraversiamo sono davvero immensi e infiniti!..e quindi evviva gli orgasmi di sonno..e non solo quelli..XD
RispondiEliminaPS: insomma lo scriviamo questo libro a quattro mani?????!!..pensa cosa potremmo creare!baci*Giulia
Che meraviglia...per il libro sono sempre pronta. Il titolo però è già deciso: "il danno"!! XD
RispondiEliminaTitta ora capisco come mai.....
RispondiEliminaPS:Potrei partecipare anche io alla futura creazione?
Come no, due mani in più sono sempre ben accette...!! ;-)
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