lunedì 27 luglio 2009

Orgasmo di sonno

Ci sono notti in cui sei esausto e ti addormenti appena sfiorato il letto. Ci sono notti in cui, con un libro in mano, sprofondi la testa nel cuscino e fai fatica a voltare le pagine. Resisti finché puoi, poi, con quell’accenno di mal di testa, fai appena in tempo a spegnere la luce. E poi ci sono quelle notti in cui proprio non riesci a dormire. Più ti sforzi, più non ce la fai. Allora ti giri da una parte, poi dall’altra. Poi ti passa per la mente così, quasi per sbaglio, di alzarti e magari di metterti a fare qualcosa che durante la giornata non sei riuscito a fare. Ma è solo un pensiero buttato lì, evanescente, che nemmeno avevi preso seriamente in considerazione. Così rimani lì, gli occhi chiusi. Prima provi a buttarli indietro, poi in avanti. Una roba che a cercare di spiegarla il risultato non è molto convincente.
Poi succede. Lo senti: ti stai addormentando. Ed è un momento da sogno, un misto fra un lento svenimento e una momentanea perdita di conoscenza. Ti ci lasci cullare e lo senti salire, come un orgasmo. Senti che i sensi ti abbandonano e che sei in balia di quella parte di te che, a parer mio, di cose ne sa parecchie. Perché di notte, quando dormi, tutto ti sembra –issimo. Tutto troppo semplice o tutto troppo complesso. Di notte escono fuori tutte le tue paure, le tue ansie più profonde, ma anche quei buoni propositi che spariscono al primo raggio di sole. E se piove o nevica svaniscono lo stesso. Cose del tipo: "da domani sarà tutto diverso". Ma poi non cambia mai niente. Ma solo il fatto di interrogarsi, di riuscire a portarsi dietro anche solo un brandello di quella sensazione per me è importante, anzi fondamentale. È un po’ la coda dei sogni, come quella delle stelle cadenti. Appare un attimo in cielo, poi se ne va. Eppure sai che è stata lì. E più che la stella è la scia che ti piace. Se vedessi cadere un puntino non farebbe lo stesso effetto.
Questa sera per me è così. Forse è colpa del caldo, forse è l’idea per un nuovo racconto che mi si è stabilita in testa e non vuole proprio saperne di andarsene. Allora smetterò di oppormi e lascerò che il sonno mi porti via pian piano, quando gli farà più comodo.
Allora buonanotte, nella speranza di un orgasmo di sonno e di gustarmi un po’ la mia stella cadente.

4 commenti:

  1. ci credo che poi ti addormenti..quelle come noi,Dio che disastro..quelle con un paio d'ali attaccate in testa, quelle che pensi una cosa..cazzo fila!!ma poi eccola..ne arriva un'altra a farti un grasso nodo e allora è un bel casino..se andiamo a dormire attorcigliate nei nostri pensieri rischiamo di svegliarci in un'altra dimensione..e chi ci recupera titta?? gli universi che attraversiamo sono davvero immensi e infiniti!..e quindi evviva gli orgasmi di sonno..e non solo quelli..XD
    PS: insomma lo scriviamo questo libro a quattro mani?????!!..pensa cosa potremmo creare!baci*Giulia

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  2. Che meraviglia...per il libro sono sempre pronta. Il titolo però è già deciso: "il danno"!! XD

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  3. Titta ora capisco come mai.....
    PS:Potrei partecipare anche io alla futura creazione?

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  4. Come no, due mani in più sono sempre ben accette...!! ;-)

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