lunedì 22 febbraio 2010

Intuizioni

Sono convinta che quando si ha un'intuizione si debba correre il rischio e seguirla. Nonostante la logica e quella vocina in fondo alla testa continuino a urlare "no!". Scrivere questo nuovo romanzo è come infilarsi nella tana del Bianconiglio.

mercoledì 17 febbraio 2010

Lucciole

“I’d like to make myself belive
That planet Earth turns slowly
It’s hard to say that I’d rather stay
Awake when I’m asleep
‘Cause everything is never as it seems”
(Fireflies-Owl City)

Questa settimana è iniziata proprio bene. Giovedì scorso ho dato il mio ultimo esame della triennale. È stata una sensazione incredibile. Mi sento 10 kg più leggera, anche se il sorriso sulla pancia è rimasto. In più tutti hanno tirato un sospiro di sollievo (ero intrattabile, non mi si stava accanto!). Mi sento un’altra persona. Lo so, è solo un esame, ancora mi devo laureare- il che comporterebbe almeno scrivere la tesi- ma è stato come sollevarmi da terra. Mi si è snodato il groviglio allo stomaco che avevo nell’ultimo mese.
Adesso tutto quello che voglio fare è scrivere. Non ho avuto molto tempo per farlo. Allora riparto dalle note di Fireflies by Owl City. Me ne sono innamorata la prima volta che l’ho sentita. È di una dolcezza assoluta. Ho usato il “riconoscimento musica” del cellulare perché la passavano alla radio e non conoscevo il titolo. A volte mi sento davvero tecnologica…“Fireflies” sono le lucciole. Quando ero piccola rimanevo incantata a vederle scintillare nel buio del mio giardino. Mi accovacciavo e le guardavo, ipnotizzata. Non so perché, ma mi hanno sempre fatta sentire a casa. Una volta, eravamo in campagna da un mio amico e ci siamo messi a inseguirle, intrappolandole in barattoli di vetro, come quelli della passata di pomodoro. Era come avere la nostra luce personale fra le mani. Ci perdevamo fra le spighe di grano, nella notte. Inseguendo puntini luminosi. E la sensazione di essere immersi nell’oscurità a caccia di scintille è sempre viva dentro di me. Se chiudo gli occhi posso vedermi. Era bello. È così che mi sento anche adesso. A caccia di lucciole. Alla ricerca di un’alba. È uno di quei rari momenti in cui sono convinta che tutto andrà bene e che ognuno di noi troverà la sua strada, prima o poi. Voglio tenermi stretta questa sensazione, almeno per adesso. Probabilmente è solo l’effetto della canzone, scrivo come in trance. Potessi rimarrei per sempre in questo stato di semi-incoscienza, ma adesso che me ne sono accorta sento che sta svanendo. Allora vi lascio, nella mente l’immagine di una notte di tanti anni fa, con l’odore dell’erba umida e un cielo incastonato di stelle.

venerdì 12 febbraio 2010